Un’unica squadra
Nell’articolo precedente ho descritto che mi piacerebbe che ogni giocatrice si sentisse parte di un’unica squadra, di un’unico movimento che ha come obiettivi il divertimento, il condividere la passione per uno sport, il miglioramento personale, e, di conseguenza, anche il miglioramento del campionato in cui militano le varie formazioni.
Per fare questo però, vedo necessario un continuo passaggio delle ragazze dai vari gruppi di allenamento e di campionato, senza chiusure di nessun tipo, senza compartimenti stagni. Non si parla più di creare un gruppo affiatato di 12 giocatori, bensì di 24, 36, 48… (la tabellina del 12 la so!). Non andranno più avanti in blocco le ragazze esclusivamente per età. D’altronde ognuna ha il suo percorso, ognuna ha la sua velocità di apprendimento, ognuna deve avere lo spazio per giocare, divertirsi ed allenarsi nel gruppo che tecnicamente le è più consono in quel momento. Il che significa che l’anno successivo difficilmente avrà le stesse compagne accanto e di conseguenza ognuna avrà più amiche con cui avrà condiviso allenamenti e partite.
Ecco perché, in accordo con la società, ho cominciato questo lavoro di passaggi frequenti da un gruppo di allenamento all’altro, ogni qual volta ce ne sia l’occasione (assenze, prove, recupero di allenamenti dopo un’assenza, allenamenti specifici per ruoli…) o la necessità.
Ogni spostamento è però ben ponderato. I requisiti tecnici sono importanti, la passione e l’impegno sono altri fattori da considerare, ma soprattutto ad ognuna di voi viene scelto il gruppo in cui poter esprimersi al meglio, giocare di più e dare il proprio contributo alla nostra causa. Ogni spostamento verso l’alto sarà si un premio, ma anche una responsabilità in più; ogni spostamento verso il basso non è da considerarsi un passo indietro, ma solo la possibilità di avere più minuti in campo a disposizione per crescere tecnicamente e tatticamente.
Non è facile arrivare a questa mentalità, di sicuro qualcuno farà più fatica a capire, d’altronde “Roma non è stata costruita in un giorno”. Ma ci proveremo, convinti che questa sia la strada giusta.
Abbiamo un buonissimo settore giovanile, curato da Gianni Tarsi, un vero e proprio maestro e dobbiamo sfruttarlo al meglio per riportare l’AVIS Corinaldo più in alto possibile, dove le nostre energie ci consentiranno di arrivare, senza l’aiuto di nessun’altro, ma con la forza d’urto di un’unica grande squadra.
p.s. Anche Gabriele Gabbianelli ed il sottoscritto cercheremo di dare un contributo alla nostra squadra, e, per quanto mi riguarda, sono certo di poterlo fare: anche perché da quest’anno i cartellini gialli non regalano più punti all’avversario!
Mikoach