Big Mac
Non eravamo messi proprio bene venerdì sera. Una prestazione indecorosa contro un avversario ampiamente alla nostra portata ci stava portando ad una sonora sconfitta al palaghiaccio di Belvedere Ostrense. Avanti 2-0 e 24-20 le belvederesiostrensi erano ad un punto dal rifilarci un terribile 3-0. Poi però sono venuti fuori un po’ di orgoglio, un po’ di attenzione, qualche errore avversario ed il 24-26 si è clamorosamente concretizzato. Dopodiché, i set seguenti sono filati via lisci, portandoci alla sesta vittoria su sei partite.
Sono certo che in pochi credevano ancora in una rimonta simile. Non io. E neanche la squadra. Non abbiamo lottato prima, cosa gravissima, abbiamo giocato con la paura che aumentava perché non ci riusciva bene niente, a nessuna, ma ci siamo ripresi appena in tempo.
Sia chiaro, non sono affatto contento (ma forse si è notato…) perché l’atteggiamento di partenza è stato pessimo. Partire molli vuol dire dare grande fiducia all’avversario, mentre si deve cercare di imporre il proprio gioco da subito impegnandosi al massimo fin dai primi punti. Partire male significa perdere sicurezza, cosa che è successa puntualmente venerdì. Partire male, entrando in partita senza grinta o attenzione, significa non aver capito come si affronta un campionato di vertice.
Per primeggiare in un campionato non basta essere tecnicamente superiori, serve la fame di vittoria. La scorsa stagione è stata come un pranzo di novelle cuisine: tutto molto delicato, ottimo, ma mancava la sostanza. Quindi quest’anno io ho una gran fame e dopo il pranzo di lusso, ci vuole il panino al McDonald.
E sabato prossimo pretendo un BIG MA(t)C(h)!